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CINEFORUM MAGGIO 2014
Un' opera teatrale di Karol Wojtyła
Cineforum : Visione del Film "La bottega dell'orefice" a seguire dibattito
Trama:
Nell’estate del 1939 si apre La bottega dell’orefice. Quattro ragazzi, due donne e due uomini, Anna e Teresa, Andrea e Stefano, si recano ad un campo estivo. L’aria è pesante. La guerra con la Germania nazista viene ritenuta imminente. Al cinema le immagini dei cinegiornali fanno paura. I nazisti marciano ovunque: quale sarà la prossima vittima? La Polonia, non ci sono dubbi. Anna e Stefano e Teresa e Andrea decidono, nonostante tutto, di sposarsi. Stefano e la moglie espatriano in Canada, aiutati da un parente. Andrea, invasa la Polonia, parte per il fronte, perdendo la vita. Il tempo d’amore di una coppia è stato brevissimo, nonostante Teresa sia rimasta incinta, e dia alla luce Cristoforo. Quello di Anna e Stefano, invece, è lungo, fortunato (il marito si afferma come medico), modellato sugli stili di vita canadesi, e arricchito da tre figli, la cui primogenita Monica è coetanea di Cristoforo. Teresa, nonostante la vedovanza, si è affermata come pianista, ed emigra anche lei in Canada.
Il tempo trascorre, i figli crescono. Le loro esistenze sono al riparo dalla nuova disgrazia abbattutasi sulla Polonia: il comunismo. Il matrimonio di Teresa è stato fermato dalla guerra: quello di Anna si ritrova inaspettatamente sull’orlo della rottura.
Indifferenza, incomprensione, freddezza, scomparsa dell’affetto, reciproco egoismo, fanno naufragare la comunione famigliare. La vita non è facile, per nessuno. Monica e Cristoforo, siamo arrivati al 1962, decidono di sposarsi, e celebrano le nozze a Cracovia, città dei loro genitori. L’orefice menzionato nel titolo, ha venduto le fedi prima ai genitori, poi ai figli, è apparso nei momenti cruciali delle loro esistenze intrecciate. E dopo aver chiuso la vecchia bottega di Cracovia, esce in strada e pronuncia queste parole: «il futuro dipende dall’amore».
La bottega dell'orefice è soprattutto un'intensa metafora delle nozze, unione eterna e indissolubile, che deve vincere la fragilità dei sentimenti umani.
22 MAGGIO ORE:19.30-22.00
Centro Culturale Riparia